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Sindacato in Movimento
Aumento delle “spinte” commerciali, diminuzione progressiva degli organici, formazione inadeguata. Tutti elementi che incidono direttamente e negativamente sulla nostra prestazione lavorativa e che, sempre di più, aumentano concretamente il rischio di commettere degli errori. Errori che spesso vanificano tutto il nostro percorso lavorativo e che ci catapultano, nostro malgrado, sotto la lente dei controlli aziendali. Controlli aziendali che ormai, troppo spesso, finiscono per sfociare in un procedimento disciplinare.
Noi contestiamo e disapproviamo questa modalità inquisitoria, che alla fine ottiene il solo risultato di demotivare sempre più risorse e allontanare l’Azienda dai lavoratori. E su questo aspetto vorremmo che tutti si fermassero a riflettere approfonditamente per il clima che ormai da qualche anno, in modo ingiustificato si sta diffondendo in Azienda. Tuttavia, in questa Sede, ci interessa maggiormente illustrare e spiegare come muoversi, al fine di evitare peggiori conseguenze, qualora si fosse coinvolti in una contestazione disciplinare. Innanzitutto è bene sapere che la normativa dei procedimenti disciplinari è regolata dell’art. 7 della Legge 300/70, meglio conosciuta come Statuto dei Lavoratori.
Ma entriamo subito in argomento per sapere cosa fare, ma soprattutto cosa non fare e come difendersi, quando l’Azienda muove una contestazione ai sensi della sopra citata Legge. La contestazione deve essere fatta per iscritto e il lavoratore deve rispondere, inderogabilmente, entro 7 giorni lavorativi (così come stabilito nell’ultimo rinnovo del CCNL del ….). E’ importante tenere sempre bene a mente e ricordare che tutto ciò che precede la consegna della lettera di contestazione, non rientra nella procedura disciplinare i senso stretto. Per cui è importante sapere che, nella cd fase istruttoria, non si è tenuti a sottoscrivere alcuna dichiarazione e/o verbale, che ci può venire sottoposto, come afferma qualcuno, “per aiutarci o meglio per venirci incontro”. Deve infatti escludersi che l’avvio delle indagini preliminari, effettuate dall’Azienda, nel quale può essere convocato il lavoratore, valga ad integrare anche l’inizio del procedimento disciplinare a carico dello stesso lavoratore.
La contestazione deve essere precisa e circostanziata e, come abbiamo già evidenziato, elevata per iscritto al lavoratore. La contestazione deve anche essere elevata con tempestività rispetto ai fatti contestati e non può essere successivamente modificata. Si tratta di principi peraltro stabiliti dalla Giurisprudenza ormai consolidata, principi posti a garanzia del diritto di difesa del lavoratore, che non deve e non può essere lasciato in una situazione di incertezza. Il collega interessato al procedimento, nella risposta può inoltre richiedere di essere ascoltato anche con l’assistenza di un Rappresentante Sindacale cui conferisce mandato.
Per questo Ti consigliamo, in tutti questi casi, di non tergiversare e di informare immediatamente il Tuo Rappresentante Sindacale, per predisporre un’adeguata e pronta difesa, individuando e centrando, con esattezza, le contestazioni a cui è necessario replicare puntualmente.
Affinché prepotenza ed ingiustizia non Ti trovino mai solo !
Siamo un sindacato radicato sul territorio, vicino ai lavoratori, tra i lavoratori, per ascoltare, per capire, per intervenire.